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Redenti rievoca la vita di Cavour sino al ministero delle Finanze ed al sogno della Presidenza. Nato codino, pian piano Cavour si afferma liberale

Cavour l'8 maggio aveva esposto una situazione del bilancio irta di cifre, però «resuscitando il credito», come dissero i giornali del tempo

La «Strega» spera di arrivare in tempo per far rientrare nelle rispettive celle gli inopportuni … suonatori pazzi!

Cavour è appena entrato come Ministro dell'Agricoltura nel Gabinetto d'Azeglio e comincia a salire. Tra quelli che scendono, il primo ad incespicare è il Re Bambino - Francesco Giuseppe -, vengono poi la monarchia - prdentemente ritratta si spalle -, Napoleone III e il Papa. Salgono invece verso il potere i repbblicani con Brofferio, Garibaldi, Rattazzi e Cavour. La tavola è ispirata all'allora popolare litografia de «Le età dell'uomo»

È evidente l'allusione polemica. Sulla croce, appare l'Italia a cui Lamarmora porge la spugna impregnata di fiele. Ai lati, come i due ladroni, Carlo Alberto e Ferdinando II di Borbone. Il Papa assume la figura di Longino, mentre Cavour - allora appartenente ancora alla destra cattolica e conservatrice e quindi avversato dal giornale - e Rattazzi si giocano ai dadi le spoglie della crocefissa. Mazzini e Garibaldi sono raffigurati come le due Marie, mentre il giovane Francesco Giuseppe porta martello e chiodi per ribadire la crocefissione

Cavour dovunque andasse, asseriva il giornale, scatenava entusiasmo soprattutto nelle donne

Sintesi della situazione parlamentare: Pinelli è il fulcro della bilancia. Lamarmora cerca di far venir giù la sinistra (Brofferio e Valerio) col risultato di scrollare i liberaldemocratici tra i quali Cavour e D'Azeglio (con tavolozza e pennelli).

Dopo il proclama di Moncalieri, le Camere furono sciolte. I beccamorti della destra codina portano il defunto Parlamento alla sepoltura, mentre Pinelli e Cavour reggono lo stendardo della «Camera Possibile»