Sacrario di Camerlona (RA): Enrico Visconti Venosta, erede di Camillo Cavour, tra i caduti.


“L'oltraggio al Sacrario Militare del Gruppo Cremona è un insulto alla storia del Risorgimento, della Resistenza e della Liberazione d'Italia.

Il gesto offende chi combatté per l’onore degli Italiani contro l’invasione e l’occupazione del suolo patrio da parte delle truppe tedesche alleate con i fascisti della RSI.

La svastica nazista, oltre a profanare la memoria di una delle quattro Unità Combattenti dell’Esercito Italiano inquadrate nelle truppe inglesi e americane, è un’ ingiuria verso coloro che scelsero, dopo l’8 settembre 1943, di non aderire alla Repubblica Sociale Italiana e di combattere per riunificare l’Italia.

Tra i 208 caduti del Cremona, significativa è la presenza di Enrico Visconti Venosta, Marchese di Cavour, erede di Camillo Benso, il principale protagonista del processo culminato con l’Unità d’Italia.

Enrico Visconti Venosta alla veneranda età di 62 anni, cadde a Casa Filippona, nei dintorni di Ravenna, il 4 marzo 1945 come combattente volontario in uno scontro con le truppe tedesche.

Il suo sacrificio ricorda che la Liberazione di tutta la Penisola dal Nazifascismo significò la riunificazione del territorio patrio realizzata nel Risorgimento dai nostri antenati.

Firmato. Associazione Amici della Fondazione Camillo Cavour di Santena.

19 febbraio 2020.”