Brofferio, Angelo

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Brofferio

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Angelo Brofferio (Castelnuovo Calcea, 6 dicembre 1802 – Locarno, 25 maggio 1866) era noto, negli ambienti subalpini, come autore di teatro - soprattutto per il successo ottenuto dalla sua tragedia alfieriana Eudossia al teatro Carignano, nel 1825 -, come valente avvocato penalista, e anche come patriota militante per la partecipazione ai moti del '21 e alla congiura dei ' Cavalieri della libertà ' di dieci anni dopo. Nel 1834, con la collaborazione al «Messaggiere Torinese», iniziò la sua battagliera attività giornalistica, che proseguì per molti anni con la direzione e la redazione politica e letteraria di vari giornali. Deputato nel Parlamento subalpino dal 1848 in poi, fu l'oratore più eloquente e ascoltato dell'Estrema sinistra, e tenace oppositore dell'indirizzo moderato cavouriano. Cercò di ripristinare i diritti all'educazione laica e una maggiore tolleranza alle confessioni religiose. Si occupò di libertà di stampa e censura, diritto di associazione, abolizione della pena di morte e delle torture. Anticonformista e anticlericale, si oppose sempre al potere temporale della chiesa che impediva l'Unità d'Italia e troppo presente nella vita politica. Il costante impegno politico trovò espressione anche nella ininterrotta produzione teatrale, ma specialmente nelle canzoni dialettali, alle quali soprattutto è legata la sua fama letteraria. Scrisse anche alcune opere storiche, non sempre attendibili: la Storia del Piemonte dal 1814 ai giorni nostri (1849-1852), I miei tempi (1857-1861), e la Storia del Parlamento subalpino (1865-1870), rimasta incompiuta.

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