GIU
4
1861

Passaglia, Carlo a Cavour, Camillo Benso di 1861-06-04 #4810


Mittente:
Passaglia, Carlo.
Destinatario:
Cavour, Camillo Benso di.
Data:
04 Giugno 1861.

          Eccellenza,
          Ho alcune notizie a riferirle, alcuni pareri a proporle, ed alcune domande a farle. La prima delle notizie è, che essendosi il 29 scorso tenuto consiglio di famiglia in casa Antonelli, a cui oltre il cardinale intervennero i tre fratelli, Filippo, Gregorio ed Angelo, fu concluso, che cessate ormai le speranze non pure di ricuperare le perdute provincie, ma eziandio di ritenere lungamente il pochissimo conservato, dovesse il cardinale mostrarsi meno ostile a convenzioni ed a trattati, e per tal modo provvedere al pontificato, a se medesimo ed alla famiglia. Giusta tale intendimento significò il cardinale che, a vincere il Papa ed a disarmare il partito della Corte, sarebbe mestieri: 1°. che il Governo del Re, astenendosi da nuove ingiurie alla religione ed alla Chiesa, incominciasse a rimediare ai tanti danni sinora recati al chiericato; 2°. che di nuovo, ma in forma più solenne, si studiasse d'iniziare trattative immediatamente col S. Padre; e 3°. che si spianasse la via all'opera siccome con altri mezzi suggeriti dalla prudenza, così cogli offici di alcuno dei ministri, che in Roma rappresentano i diversi Stati di Europa.
          Vengo alla seconda notizia, che è la seguente. Antonio Lossa, di cui le scrissi, è partito da Roma il primo corrente per Civitavecchia, donde salpò il 2 con passaporto per Noto di Sicilia. Sbarcherà a Siracusa o a Terranova. Uno dei due plichi che seco porta è diretto all'avvocato Sacco in Napoli, al quale lo rimetterà soffermandosi in quella rada.
          Le operazioni del Lossa cominceranno da Noto, ove presso la marchesa S. Alfano, commare di Ferdinando II, si organizza la reazione.
          In Malta il padre Gaetano Valenti gesuita è l'addentellato per le comunicazioni fra Roma e Noto. In Noto altri due gesuiti, il padre Corrado Romano, segretario del vescovo, ed il padre Niccola Messina, parroco, sono i corrispondenti diretti del padre Valenti. La corrispondenza si compie per mezzo delle barche, che partono ogni giorno dalle tonnare di Capopassero e Marzamemi alla volta di Malta. Il sacerdote Salvatore Messina, fratello del parroco Messina, essendo cappellano della tonnara, serve d'istrumento all'uopo.
          Per ultimo Le notifico che qui in Roma avrei mezzi quasi sicuri di conoscere tutte le trame borboniche, ma che per valermene abbisogno di conoscere la sua mente e di essere materialmente assistito.
          Il primo parere che, offrendomisi all'animo io stimo di doverle proporre, torna a questo, che nell'incominciata divisione dei vescovi tra loro, e dei cleri coi vescovi, sarebbe d'uopo caldeggiare la parte che ci seconda, e caldeggiarla singolarmente col procurarle, per mezzo di una stampa assennata, la pubblica opinione.
          In secondo luogo mi sembra doverle rappresentare che, nel presente durissimo stato di cose, è necessario sostenere qui in Roma la causa comune con istrumenti di maggior polso. Il console è un signore egregio, ma privo delle più importanti relazioni, e per avventura non acconcissimo; il comitato, siccome ceto ostile, è odiato dal Governo, e dee tenersi ascoso: lo scrivente non ha in suo favore che la lealtà. Vegga dunque V. Eccellenza, se debba farsi alcuna cosa, e come, e quando.
          In fine mi sembra da cagioni generali e particolari richiedersi che si acceleri lo scioglimento della questione romana; giacché il ritardarlo, per quanto mi è dato presagirne, non sarebbe scevro da danni gravissimi in comune per l'Italia ed in particolare per Roma, che affannosamente agonizza.
          Dopo ciò mi permetto domandarle: 1°. una qualche risposta alle mie precedenti inchieste, e nominatamente a quella del comentario latino; 2°. se Ella pensi che io debba chiedere nuova udienza dal cardinale Antonelli, potendo ripromettermi non pure di ottenerla, ma di ritrovare il cardinale meno acerbo e ritroso; e 3°. di accennarmi, sotto il più alto segreto, quali siano le reali o le probabili disposizioni della Francia verso Roma; che tal notizia mi gioverebbe assaissimo nell'udienza del cardinale, potendo con essa regolarmi sia sull'efficacia dell'insistere, sia nell'arrendevolezza del condiscendere e del piegarmi. Auguro con tutto il cuore a V. Eccellenza che possa di Lei ripetersi la famosa sentenza: Egli (il conte di Cavour) non comincia impresa che egli non finisca, e non ha mai fatto disegno che egli non abbia colorito.
                                                                                                          Carlo Passaglia
      
          P.S. - Onorato di più visite dal marchese Carlo di S. Croce, ed assicuratomi della somma probità del personaggio, ho creduto aprirgli in parte il mio animo, e di pregarlo a notificare a V. Eccellenza i suoi pensieri intorno a Roma. Ma in contraccambio ne ho solo avuto dei prudentissimi forse, i quali amerei si convertissero in fatti.

divisore
Nomi citati:
Carlo Passaglia, casa Antonelli, Filippo (Antonelli), Gregorio (Antonelli), Angelo (Antonelli), Papa, Re, S. Padre, Antonio Lossa, marchesa di S. Alfano, Ferdinando II, Gaetano Valenti, Corrado Romano, Nicola Messina, Salvatore Messina, Carlo di S. Croce, avvocato Sacco.
Toponimi citati:
Europa, Roma, Civitavecchia, Noto, Sicilia, Siracusa, Terranova, Napoli, Malta, Capopassero, Marzamemi, Italia, Francia.

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