Cavour, Camillo Benso di a La Marmora, Alfonso Ferrero de 1855-08-14 #3679
- Mittente:
- Cavour, Camillo Benso di.
- Destinatario:
- La Marmora, Alfonso Ferrero de.
- Data:
- 14 Agosto 1855.
Carissimo amico,
Ho ricevuto le due lettere che mi hai scritto sul finire di luglio. Senza essere del tutto convinto di quanto mi dici intorno alla condizione in cui si troverà Cavalli al campo, spero che vi sarà modo di combinare il suo intervento, senza ch'esso sia cagione per l'armata e per te di inconvenienti.
Nessuno più di me è penetrato della gravità delle difficoltà colle quali hai da lottare, e puoi essere certo che dal canto mio nulla tralascerò onde aiutarti a vincerle.
Ma tu devi riconoscere del pari che le difficoltà politiche non sono minori delle militari. L'alleanza le ha scemate assai: senza di essa sarebbero state insuperabili. Ciò deve essere per noi ed anche per voi un compenso ai dolorosi sacrifizi a cui sottostiamo.
L'inazione del nostro corpo è certo cosa lamentevole. Ma fin'ora fu una necessità. Mi lusingo che troverai modo, prima che finisca la campagna, di condurre i nostri soldati al fuoco, ove faranno bella prova di loro, ne sono più che certo. Se ciò non accadesse, ne risulterebbe nel paese e forse in Europa un'impressione sfavorevole ed ingiusta. Ma non insisto su questo argomento, giacché ne sai intorno ad esso assai più di me.
Il mandare nuove truppe in Crimea, a fronte del contegno assunto dall'Austria, è cosa gravissima. Non credo all'annunziato incremento delle forze di quella potenza in Italia. Ma certo non vi fu diminuzione costì come nelle altre parti dell'impero. Pare vi fosse l'intenzione di formare vari campi di istruzione; uno in ispecie a Soma, sul nostro confine. Il cholera, che imperversò ed imperversa tuttora in Lombardia e più ancora nella Venezia, impedì finora che fossero mandate ad effetto.
Fatta però la leva, saremo in grado di surrogare i soldati morti, od incapacitati dalle malattie di più oltre servire, con nuovi soldati. Ma ciò non si può fare, se prima non ha avuto luogo un qualche fatto d'armi.
Pare che la conversazione che motivò il mio dispaccio in ciffra non fosse molto seria, giacché Hudson, giunto or sono pochi giorni da Londra, tenne con me ed i miei colleghi tutt'altro linguaggio. Anzi manifestò a nome del suo governo la più assoluta soddisfazione. Tu puoi quindi considerare quanto si conteneva in esso dispaccio come non detto.
Il colonnello Percy è giunto or sono pochi giorni. Lo trovai quale lo dipingi e gli ho fatto le maggiori accoglienze che ho saputo. Domenica venne a Santena con Hudson. Egli parla delle nostre truppe e del loro capo con entusiasmo.
Avrai visto dai giornali che il Papa ha lanciato i suoi fulmini contro di noi. Questo atto non produsse gran sensazione nel paese, nemmeno sull'animo di chi si poteva temere più accessibile al timore di queste ecclesiastiche censure. I curati essendo stati autorizzati a ricevere dalla cassa le loro congrue, ogni autorità morale venne tolta alle loro proteste. Il cholera è mite assai sul continente. Mena stragi in Sardegna, specialmente a Sassari. Se non si trovava in quella città un Intendente come Conte, non so cosa sarebbe accaduto. La truppa fu mirabile. Alcuni ufficiali caddero vittime del loro zelo. Tra essi si lamenta specialmente il maggiore Rebaudengo, che aveva fama di essere il più distinto ufficiale dei Cavalleggieri, ossia Carabinieri di Sardegna.
Saluta Pettitti. Fa ch'ei non lavori troppo e si conservi in salute. I colleghi ti salutano. Rattazzi sta bene, per nulla sconcertato dalle interne difficoltà. Pepe è morto. Non si mandarono truppe ai suoi funerali per motivi di prudenza, che io ravvisava eccessivi. Scrivimi e credimi
Tuo af. amico
C. Cavour
- Nomi citati:
- Alfonso Ferrero della Marmora, Rebaudengo, Cavalli, Papa, colonnello Percy, Pettitti, Rattazzi, Pepe, Hudson, Conte.
- Toponimi citati:
- Crimea, Austria, Soma, Europa, Venezia, Lombardia, Italia, Sassari, Sardegna, Santena, Londra.