GEN
18
1860

Cavour, Camillo Benso di a Farini, Luigi Carlo 1860-01-18 #3913


Mittente:
Cavour, Camillo Benso di.
Destinatario:
Farini, Luigi Carlo.
Data:
18 Gennaio 1860.

      Carissimo amico,
      Poche ore erano trascorse dopo ch'io aveva consegnato alla posta l'ultima mia, scopio [sic] la crisi che mi ha ricondotto al ministero.
      Non ne conosco ancora i particolari. Credo però che le cose sieno accadute nel modo seguente. Dabormida e Lamarmora, visto che Rattazzi non voleva accettare la mia proposta conciliativa rispetto alla convocazione delle Camere, capirono che ne doveva seguire una tale irritazione nel pubblico da rendersi il governare impossibile; diedero quindi le loro demissioni e trascinarono con loro gli altri colleghi.
      Il Re, dopo brevissima esitazione, mi mandò a chiamare e m'incaricò di formare un nuovo ministero, manifestando il desiderio che il portafoglio della guerra venisse affidato a Fanti. Vi assentii di gran cuore, pensando che mercè questa nomina si potrebbe in certo modo compiere immediatamente l'annessione militare, solo che voi consentiate a conservargli il comando supremo delle truppe dell'Emilia. Spero che non scorgerete ostacoli a quest'idea che darebbe al nuovo ministero un carattere fortemente annessatore.
      Gli altri membri del ministero che ho in mente sarebbero:
      Cassinis - Grazia Giustizia - ha accettato.
      Mamiani - Istruzione Pubblica - non ne ho ancora parlato al Re.
      Jacini - Finanze.
      Ellena - Lavori Pubblici.
      Assumerei la reggenza degl'Interni, sia per poter diriggere [sic] le elezioni, sia per rendere men difficile il rimpasto ministeriale, seguita l'annessione.
      Troverete, al pari di me, che la formazione del nuovo ministero è sotto molti rispetti prematura; dal lato delle mie personali convenienze ciò è indubitato; ma da un altro lato il prolungarsi dell'attuale stato di cose poteva riuscire pericolosissimo, all'interno a ragione del malumore crescente della Lombardia; all'estero pel discredito in cui era caduto il ministero.
      Duolmi assai il separarmi di cattiva grazia da Lamarmora. Con che abbia commessi in questi ultimi tempi non pochi errori, non si possono dimenticare gl'immensi servigi ch'esso a [sic] reso al paese. Mi rimprovero ora di essermi dimostrato con lui troppo irritato.
      Non so ancora se andrò a Parigi ed a Londra. Quello ch'io potevo fare come semplice oratore diplomatico, riescirebbe forse meno opportuno come Primo ministro.
      Ho trattenuto Mariani.
      Se Pepoli non fosse ancora partito sarebbe bene ch'egli passasse per Torino.
      Addio.
                                                                                                         Vostro amico
                                                                                                           C. Cavour

     
      P.S. - Il primo atto del nuovo ministero sarà lo scioglimento dell'antica Camera; e la convocazione di una nuova, accelerando per quanto sarà possibile la formazione delle liste elettorali, ritenuto per base la nuova legge comunale.
      Al punto in cui saranno le cose quando il predetto decreto di scioglimento sarà pubblicato, non sarebbe più possibile valersi delle amministrazioni attuali per formare le liste; la massima parte delle nuove dovendo già essere elette. D'altronde il guadagno da questo espediente sperabile, sarebbe al più di 15 giorni.
      Suppongo che dal canto vostro emanerete decreto analogo al nostro, onde potere procedere contemporaneamente alle elezioni qui e da voi. Credete che Ricasoli sia disposto a seguire in ciò le vostre pedate?

divisore
Nomi citati:
Luigi Carlo Farini, Rattazzi, Mamiani, Dabormida, Lamarmora, Cassinis, Re, Fanti, Jacini, Ricasoli, Ellena, Mariani, Pepoli.
Toponimi citati:
Parigi, Londra, Torino, Emilia, Lombardia.

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